Non è possibile.
Auff!
Mio marito non ha nessun torto verso di me. Ma io sono una di quelle donne che hanno la grande disgrazia di non attaccarsi che agli uomini… più vili che incontrano sulla loro strada.
(tra sè:) Molto cortese!
E quella stessa vigliaccheria che esse disprezzano, stranamente le avvince e le tiene. Tu adori un uomo… perfetto; io adoro un uomo… ributtante!
(tra sè:) Gentilissima!
(intontita, a Manina:) Tu ti fai sfuggire di bocca delle cose enormi!
(continua, eccitandosi) Enormi, sì. Tu sei venuta a soccorrermi senza immaginare di che si trattasse. Io mi separo da mio marito perchè amo un altro. Questa è la verità. Ora che lo sai, tu, donna onesta, hai tutto il diritto di abbandonarmi a me stessa. E voi, signor Alberto, voi, uomo onestissimo, avete quello di proibire a vostra moglie d'avere per amica una donna come me. Arrivederci, Rosetta, o addio. Rimettiti alla sua volontà. Làsciati guidare da lui. Profitta della sua intemeratezza, tu che lo puoi. Io t'invidio! (Esce a destra.)
(attonita) Che ne dici, eh?
Mah!
Ama un altro!!
(scrolla il capo gravemente.)
Ama un uomo ributtante!
Ah, questo poi no!
Lo conosci?
Io? Se lo conoscessi, andrei subito a sputargli sul viso. Dico solamente che non può essere… ributtante, visto che lei lo ama sino a quel punto. La signora Manina è stata sempre una persona di buon gusto…
Di costumi illibati!
Altro che! Per averla innamorata, questo individuo deve essere… attraentissimo. Io ci scommetto che è irresistibile!
Eppure, io non ci credo.
A che cosa?!
Io non credo che Manina sia capace di tradire suo marito. Non ci crederei nemmeno se lo vedessi coi miei occhi.
Questo, per esempio, mi fa piacere.
Io dico che è una finzione per punire suo marito di qualche trascuraggine.
Magnifico! Hai avuta un'idea luminosa. Francillon di Dumas! Ma, nel dubbio, per ora, è meglio che tu te ne vada. Resto qui io. Indagherò io. E, capirai, se veramente ella fosse colpevole e si separasse da suo marito, nè per te nè per me sarebbe più conveniente di frequentare la sua casa.
Lo comprendo, ma, poverina, mi dispiacerebbe di…
(interrompendo, con solennità) Ah! Transazioni, mai! Sono fatto così! (Baciandola) Va, va…
(malcontenta, si avvia per uscire; poi, voltandosi) Ti raccomando, però: in ogni caso, non essere troppo cattivo con lei.
E già: vorrei vederti al mio posto, vorrei!.. Ma non temere. So che le vuoi bene; e ne terrò conto.
Caro! (Esce.)
E adesso? (Guardando verso la camera di Manina, riflette e conchiude) Sei cocciuta! Ma la vedremo!
(entra affaccendato e, vedendo Alberto, corre a lui.) Oh, meno male! Proprio di te andavo in cerca! Hai saputo?!
Ho saputo. È un affar serio!
Una follia.
Questo guaio bisogna evitarlo.
Evitarlo! Io ho già chiamato il nostro avvocato, e, fra un'ora, egli sarà qui.
Hai avuto fretta, eh?
E lei che l'ha voluto. Non le hai parlato?
Le ho parlato, sì.
Ebbene?
Inutile.
E dunque? Se non l'hai potuta convincere tu?..
Ma, mio caro, di che potevo convincerla io? Sei tu che devi ostinarti, sei tu che devi opporti energicamente. Ne va di mezzo il tuo nome!
Lo so.
Il tuo onore!
Scusa, ma l'onore, poi, perchè?
Perchè! Perchè! Che domande fai! Questa faccenda dell'onore o l'ammetti o non l'ammetti. Se l'ammetti, diventa un contratto come un altro, i cui obblighi non sono gli stessi per tutti. Tizio, per esempio, è un uomo d'onore soltanto se si separa da sua moglie. Caio è un uomo d'onore soltanto se non se ne separa.
E, secondo te, questo sarebbe il caso mio?
Naturale.
Io non intendo di che ti preoccupi. Quando la coscienza è tranquilla…
(in tono di rimprovero, accalorandosi) In fatto di onore non c'è coscienza che tenga! Io sono qui per salvarti e non permetterò mai e poi mai che tu ti lasci trascinare a una separazione!
D'altronde, che tu permetta o non permetta, è un dettaglio. Quella donna mi ha costretto ad acconsentire. Se non me ne vado io, se ne va lei. Posso io cucirmela addosso? Per me, sarà un dolore grande, ne convengo, ma, oramai, non c'è rimedio. Anche la mia dignità mi consiglia di non pregarla di più. Sarebbe una umiliazione eccessiva. Non posso, credimi, non posso!
Federico, tu mi sfuggi di mano! Bada che il tuo linguaggio è vituperevole!
Il mio linguaggio è vituperevole?!
Bada che se ti metti su quel tono, tu mi fai raccapricciare!
Ma che raccapricciare!
Bada che se non trovi il modo di vivere insieme, molto insieme con tua moglie, io per il primo ti disprezzerò!
Ma tu esageri, mio caro Alberto. Il tuo puritanismo è iperbolico. È una vera stravaganza.
Eh! capisco: è una stravaganza perchè ti ci sei già abituato al pensiero della indipendenza. (Sempre più accalorandosi) È una stravaganza perchè tu sei un egoista e, dato il tuo egoismo, ti pare d'aver già fatto molto per trattenere tua moglie! Io ti prego di dirmi che cosa hai fatto per trattenerla. Ma parla, ma spiègati! A quali mezzi, a quali espedienti sei ricorso? Quali cose peregrine hai escogitate? Quali fatiche hai compiute? (S'asciuga il sudore.)
Ma che fatiche dovevo compiere?!