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Inizio di una Nuova Vita

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Capitolo Cinque

Rachel si svegliò venti minuti prima, così da potersi infilare al bagno prima di Sarah. Si sbrigò relativamente in fretta, così da uscire dal bagno senza dover affrontare la sorella.

Rachel ricordò che quello sarebbe stato il giorno della grande audizione, e non sapeva che cosa indossare. Non sapeva se avrebbe dovuto indossare gli abiti per l'audizione a scuola, o cambiarsi dopo la scuola. Visto che voleva disperatamente indossare i nuovi jeans acquistati da JCPenney, optò di portarsi un cambio per la sua audizione.

Rammentò il contenuto del volantino, “Indossa Qualcosa per Impressionare.” Lei non sapeva esattamente che cosa significasse. Pensò per un istante, e tirò fuori una cintura rossa con la frangia e una gonna blu di cotone. I suoi colori per la scuola erano il rosso, il bianco e il blu, così che, stando alla sua idea, potesse dimostrare lo spirito della scuola. Rachel immaginò anche che tutte le cheerleader indossassero una gonna, e che si intendesse questo con “indossa qualcosa per impressionare”. Rachel preparò anche un paio di pantaloncini neri da ciclista da indossare sotto la gonna, in caso di salto in alto.

Rachel mise i vestiti in una piccola borsa da palestra, e scese di sotto per la colazione.

Rachel guardò i cereali sul tavolo.

“C'è dell'altro oltre ai Cheerios?” Rachel chiese.

“Andrò allo Shop Rite oggi. Che cosa vorresti cara?” la madre le chiese.

“Golden Grahams e Fruity Pebbles!” Rachel le rispose.

La madre di Rachel lo inserì nella lista della spesa che aveva attaccato alla porta del frigorifero.

“Grazie mamma!” Rachel disse con un sorriso. Rachel decise di essere più gentile con sua madre, visto che lei era stata gentile con lei ultimamente.

Dopo colazione, Rachel si precipitò all'auto, così da poter occupare il sedile anteriore. Sintonizzò la radio su Rock Classico, stazione 104.7. Sarah indossò le cuffie e cominciò a canticchiare ad alta voce. Mark era seduto dietro, scribacchiando qualcosa nel suo blocchetto degli appunti. Rachel immaginò che probabilmente stesse facendo i compiti: aspettava sempre l'ultimo minuto per fare tutto.

“Wild Horses” si sentì alla radio. Rachel amava i Rolling Stones. Quella canzone la faceva pensare a quando con le sue amiche erano andate in gita scolastica a Washington, D.C. Avevano ascoltato l'intero album di successi dei Rolling Stones per tutto il giorno, condividendo le cuffie dell'iPod.

Rachel si chiese perché Dana fosse stata così telegrafica la sera precedente: che cosa poteva tenerla così impegnata? Aspettava con ansia di parlare con Dana al telefono, e non aveva potuto farlo dopo la scuola, così da poterle dire quanto le mancava, e raccontarle della sua nuova vita a Bedford, New York.

Non appena Rachel uscì dall'auto, vide le diverse squadre esultare con eccitazione. Fu quasi come se fosse entrata in un pep-rally: le squadre indossavano tutte le loro divise, e, distribuendo i loro volantini provavano a reclutare la matricola o la studentessa del secondo anno da aggiungere alle loro squadre.

Rachel passò davanti alla squadra di calcio e improvvisamente, sentì un forte desiderio di far di nuovo parte di una squadra sportiva. Era sempre stata un'atleta, ma aveva sempre segretamente desiderato provare a diventare una cheerleader. Rachel non aveva mai davvero considerato quest'ultima attività come uno “sport”, ma voleva fare qualcosa di diverso. Far parte di una squadra di cheerleader in Pennsylvania non era una cosa molto interessante, ma ora, sola e senza amiche, Rachel voleva tenere il suo mondo per sé e fare almeno un tentativo. Non sapeva se far parte delle cheerleader fosse una cosa positiva oppure no a Bedford, ma, ad ogni modo, sarebbe valso un tentativo. Che cosa aveva da perdere a questo punto?

Rachel passò davanti alla pista, prima davanti alla squadra di pallavolo e poi a quella delle cheerleader, le cui componenti avevano un aspetto immacolato: capelli perfetti, trucco perfetto, unghie perfette e divise perfettamente stirate.

Rachel si fece scorrere le dita tra i capelli. Sapeva che avrebbe avuto bisogno di una spazzola, e di ritoccarsi il trucco prima delle audizioni, se voleva avere anche una sola possibilità di entrare a far parte della squadra. Per un istante, pensò che unirsi alla squadra delle cheerleader fosse il modo perfetto per reinventarsi. Sarebbe diventata la persona che aveva sempre desiderato essere.

Rachel si avvicinò lentamente ad una delle cheerleader, che stava distribuendo volantini, ed urlava “Vai, Vai, AHS!”. Lei non notò Rachel, così quest'ultima mise la mano vicino al mucchio di volantini, che stava distribuendo. La cheerleader guardò Rachel dall'alto in basso, e alzò le spalle. Poi, diede a Rachel un volantino, con uno sguardo di disapprovazione.

“Ci vediamo alle audizioni!” Rachel disse nella sua voce più allegra. La ragazza annuì e le fece un sorrisetto.

Rachel sentì un'onda di eccitazione, pensando alla sua nuova vita all'interno della squadra delle cheerleader. Sollevò lo sguardo e diede un altro sguardo al gruooi. Sapeva che dovevano essere tra le più popolari, e che lei poteva già vedere la propria grande trasformazione, passando da “miss nessuno” ad una delle ragazze più popolari della scuola. Se fosse riuscita ad entrare a far parte della squadra delle cheerleader, Rob l'avrebbe senz'altro notata e forse, soltanto forse, avrebbe persino provato interesse per lei. Rachel entrò nell'aula 102 pochi minuti prima del suono della campanella. Non osò essere in ritardo per il secondo giorno di fila. Il Signor Allen la notò e sorrise, “Oggi sei in orario, brava!” lui disse.

Rachel si guardò in giro nell'aula: vide un posto vuoto accanto alla ragazza che le aveva sorriso il giorno precedente. Si sedette.

La ragazza stava scrivendo nel suo quaderno, e sollevò lo sguardo.

“Sei quella nuova, giusto?”

“Sì, Rachel.”

“Io sono Emily" le sorrise. “C'è un caos stamattina là fuori. Detesto i giorni delle audizioni- troppe fighe e strafighi in giro, per me.”

“Sì, è così,” Rachel disse.

La ragazza si preoccupò del fatto che, se Emily avesse scoperto che stava provando a entrare nelle cheerleader, l'avrebbe odiata ancora prima di conoscerla.

“Non stai provando per entrare in qualche squadra, vero?” Emily chiese.

“Ecco, ci stavo pensando.”

“Cosa? Corsa?” Emily chiese, mentre guardava Rachel dall'alto in basso.

“No, in realtà, stavo pensando di entrare nella squadra delle cheerleader. Ho sempre fatto sport, perciò pensavo di fare almeno un tentativo,” Rachel rispose.

“Oh no! Tu? A fare la cheerleader?” Emily guardò Rachel. “Non penso che tu voglia farlo.”

Rachel sollevò le spalle in segno di confusione. Di che cosa stava parlando?

“Non dirmi poi che non ti avevo avvertita,” Emily concluse.

La campanella suonò, mentre Rob entrò dalla porta e occupò il posto vuoto accanto a Rachel. Il cuore della ragazza sembrò fermarsi. Lui appoggiò la sua borsa sul pavimento, tirò fuori il suo quaderno e si tirò la felpa, sopra la testa. Rachel non riusciva a smettere di guardare i suoi muscoli sexy. I ragazzi in Pennsylvania non erano così muscolosi, perciò era proprio una cosa nuova per Rachel, e le piacque decisamente.

Il Signor Allen cominciò la lezione, discutendo sui compiti di lettura assegnati il giorno precedente. Rachel sollevò la mano per rispondere alla prima domanda. Non voleva sembrare una “signorina so tutto io”, ma non ci fu un altro volontario.

“Mi è piaciuta la storia di Rosa Parks, perché è stata stimolante e ha dimostrato che una donna può fare la differenza per il futuro di tutti gli afroamericani. Ho trovato particolarmente interessante, riguardo alla disobbedienza civile di Rosa Parks, il fatto che tutto sia iniziato con l'autobus Montgomery Boycott, che aiutò a sostenere l'uguaglianza di bianchi e neri,” Rachel rispose.

Il Signor Allen fu impressionato dalla sua risposta. Avendo parlato in aula, Rachel si sentì un po' più sicura di sé. Sapeva che la giornata sarebbe stata migliore, e nonostante le parole di Emily, era ancora intenzionata a fare le audizioni.

La campanella suonò e tutti si alzarono dai propri posti. Il volantino sulle audizioni da cheerleader cadde fuori dal quaderno, volando direttamente sul pavimento.

Rob si abbassò e lo raccolse.

“Buona fortuna,” Rob disse, mentre restituiva il volantino a Rachel.

“Grazie,” Rachel disse.

“Sono nella squadra di football,” Rob disse, sorridendo.

Rachel sorrise e si sentì eccitata e nervosa. Sapeva che fare l'audizione era la giusta decisione, specialmente ora.

“Ci vediamo dopo,” Rob disse, mentre correva fuori dall'aula per riunirsi agli amici.

Rachel non riusciva a crederci. Rob le aveva parlato. La sua mente era scossa per l'eccitazione. Era soltanto la seconda ora di lezione, e per Rachel era già la giornata migliore. Iniziò a pensare che i disastri del giorno precedente fossero stati una combinazione.

Mentre la giornata proseguiva, Rachel si sentì eccitata. Sapeva che mancavano solo poche ore alle audizioni, e prima che avesse un nuovo gruppo di amiche.

A pranzo, Rachel si era incontrata con l'insegnante di scienze, per discutere dei requisiti necessari ad entrar a far parte del club di scienze. Aveva sempre amato quella materia, e sperava di vincere l'Intel Science Award un giorno. Dopo l'incontro con l'insegnante, le restavano soltanto pochi minuti per mangiare in fretta il suo panino con marmellata e burro d'arachidi che s'era portata da casa. Non si sarebbe più ritrovata nella fila del pasto caldo – senza contare che i suoi genitori erano rimasti sconcertati, quando Rachel aveva loro detto che il pranzo sarebbe costato ben otto dollari. Avevano detto che si sarebbe portata il pranzo da casa d'ora in avanti, e che otto dollari erano davvero troppi per loro.

 

Verso la fine della giornata scolastica, l'eccitazione mutò in nervosismo. E se non piaccio alle cheerleader? E se non indosso gli abiti giusti? Se sono l'unica alle audizioni? Così tanti scenari si palesarono nella sua mente.

DRIIN. L'ultima campanella.

Rachel raggiunse in fretta il suo armadietto e raccolse le sue cose, e si diresse in fretta allo spogliatoio delle ragazze. Aveva quindici minuti per cambiarsi e prepararsi prima delle audizioni delle 3 del pomeriggio.

Quando Rachel entrò nello spogliatoio, vide molte ragazze che si cambiavano e si preparavano. Alcune stavano indossando delle scarpe da ginnastica, altre scarpette da calcio, e altre stavano persino indossando dei pattini. Ne fu sorpresa: non si era resa conto che l'AHS avesse una squadra di pattinaggio sul ghiaccio.

Lei aprì il borsone e tirò fuori la cinta rossa e la gonna blu. Erano mescolate al resto del contenuto e rimase mortificata nel vedere che dello yogurt vi si era rovesciato sopra.

Portò i vestiti al lavandino,e provò a pulirli con acqua e sapone per le mani. La maggior parte dello yogurt venne via, ma ora i suoi vestiti avevano grosse macchie sopra. Rachel non ebbe altra scelta che indossarli comunque.

Quando si specchiò, inorridì. Pensò di avere un aspetto ridicolo. Si guardò intorno e scorse un asciugatrice per mani alla fine dello spogliatoio, e cercò di asciugarsi i vestiti. Mentre se ne stava lì ad asciugare, guardò il suo orologio: ancora tre minuti.

Rachel strofinò i vestiti ancora più in fretta: erano abbastanza asciutti. Si sentì molto meglio. Spazzolò i capelli, si dette un tocco di fard, si passò il lucidalabbra, e corse fuori dallo spogliatoio.

Appena Rachel corse lungo le scale, dirigendosi verso la palestra, inciampò a causa dei lacci slacciati, e cadde su una caviglia.

“AHI!” lei urlò.

Le teste si voltarono a guardarla. Si alzò velocemente, e percorse lentamente gli scalini restanti.

Rachel zoppicò fino alla palestra, con la caviglia ancora dolorante e che si stava gonfiando. Ma questo non le avrebbe impedito di affrontare l'audizione. Sapeva di dover resistere e affrontare il dolore.

Si guardò intorno, osservando tutte le ragazze in attesa di sottoporsi alle audizioni. Stavano tutte chiacchierando e esercitandosi con gli slogan. Lei vide un gruppo di ragazze posizionate accanto alle tribune ed ebbe una reazione a scoppio ritardato: non riusciva a credere ai propri occhi. Rachel si stupì nel vedere Sarah lì, con un gruppo di ragazze dell'ultimo anno, anche loro in attesa di sottoporsi alle audizioni da cheerleader. Stavano allungando braccia e gambe, e si stavano esercitando con i salti in alto.

Che cosa sto facendo? Rachel pensò tra sé e sé. Non ho alcuna possibilità.

La rabbia riempì il corpo di Rachel. Voleva così disperatamente far parte di quel gruppo, e ora anche sua sorella era lì. Non era come Rachel aveva immaginato nella sua testa. Sarah non aveva mai espresso alcun interesse per le cheerleader prima di allora: non faceva nemmeno parte della squadra in Pennsylvania.

All'improvviso, la squadra apparve e le ragazze indossavano tutte l'uniforme, danzando, saltando, calciando ed esultando. Quando giunsero al centro della palestra, fecero un'esibizione di routine, mentre la folla esultava ed applaudiva.

Rachel sorrise. Improvvisamente, si sentì di nuovo eccitata, immaginandosi di eseguire quell'esibizione insieme alla squadra.

Quando la squadra terminò la danza, la capitana si fece avanti per fare gli onori di casa a tutti. Rachel si guardò intorno: dovevano esserci almeno quarantacinque ragazze presenti, in attesa della loro chance di entrare nella squadra.

“Sono Arielle, il capitano di quest'anno! Siamo così eccitate per questa stagione!” Arielle disse, mentre saltava in alto.

“Sarà il migliore di sempre. Abbiamo ben dodici posti disponibili nella squadra, perciò buona fortuna ad ognuna di voi!”

“Per favore tutte in fila ora!” gridò l'Allenatore Glass.

Le ragazze che erano già nella squadra si sedettero in tribuna, mentre Rachel, Sarah e il resto delle ragazze si disposero in fila.

L'Allenatore Glass spiegò in merito allo svolgimento delle audizioni: “Arielle, il capitano, vi guiderà tutte in un'esibizione. Lo farà una volta e una volta soltanto, poi lo ripeterà passo dopo passo, così che poi lo facciate come un unico gruppo, e infine vi dividerà in piccoli gruppi, così che eseguiate l'esibizione per la vostra audizione.”

Arielle prese posizione e fece una grandiosa esibizione. Rachel sapeva che sarebbe stata in grado di eseguire la danza, sebbene ci fossero alcuni passaggi complicati. Aveva preso lezioni di danza da bambina, e non pensava di avere due piedi sinistri.

Arielle cominciò ad insegnare alle ragazze i passaggi di routine, passo dopo passo. Rachel apprese lo schema abbastanza rapidamente – tranne per il fatto che la caviglia la stava uccidendo. Dopo aver appreso tutti i passi, e dopo che il gruppo si era esibito insieme, giunse il momento di dividersi in piccoli gruppi.

“Sarah, Rebecca, Katie e Jen!” gridò l'Allenatore Glass.

Rachel osservò, mentre Sarah fu inserita nel primo gruppo dell'audizione. Sarah restò lì davanti, ostentando sicurezza, ed eseguì perfettamente i passi, e aggiunse persino un salto in alto, per aggiungere stile alla fine.

Le ragazze applaudirono, mentre Sarah e il suo gruppo lasciarono il centro della palestra. Sarah fu sfiorata da Rachel e disse, “Hei, che cosa ci fai qui?”

“Sono venuta anch'io per le audizioni!”

“Davvero? Ma hai sempre fatto sport,” Sarah disse.

“Volevo cambiare,” Rachel rispose.

“Allora, buona fortuna! Spero che tu ce la faccia!” Sarah disse sorridendo, mentre raggiungeva le linee laterali della palestra.

Rachel sapeva di dover riuscire a entrare nella squadra ora. Se Sarah ce l'avesse fatta e lei no, ne sarebbe stata molto delusa.

“Rachel, Amanda, Jessie e Brynn, tocca a voi!” disse l'Allenatore Coach.

La musica partì e Rachel cominciò l'esibizione. Era nervosa e il dolore alla caviglia era quasi insopportabile. Rachel perse il ritmo su uno dei passi, ma poi recuperò rapidamente. Sperò che nessuno l'avesse notato.

Rachel stava andando alla grande. Si sentiva positiva nei confronti dell'audizione, e non riusciva a credere che, dopo tutto quel trambusto, le audizioni stavano per giungere al termine. L'Allenatore Glass ringraziò tutte per aver partecipato e augurò a tutte buona fortuna.

Alla fine dell'audizione, Rachel uscì dalla palestra. Vide Rob uscire dal campo da football e dirigersi verso la fontanella dell'acqua.

“Ciao,” Rob disse. “Nuova Ragazza. Come sono andate le audizioni?”

“Alla grande, credo!” Rachel disse, provando a sembrare entusiasta. “Comunque, mi chiamo Rachel.”

“Rob,” lui disse. “Grandioso, allora benvenuta all'AHS, di dove sei?” chiese.

“Pennsylvania.”

“Che cosa ne pensi finora?”

“E' carina, diversa, ma carina finora,” Rachel disse.

“Dovremmo uscire insieme qualche volta. Ti mostrerò il posto,” Rob esclamò.

Improvvisamente, arrivò Arielle ed abbracciò Rob. “Hei, ciao,” lei disse. Arielle guardò Rachel, con un'espressione di rimprovero.

“Ciao Arielle, devo correre, sono ancora in allenamento,” Rob disse, mentre usciva dalla porta, dirigendosi di nuovo in campo.

Quando Rob sparì dalla vista, Arielle guardò Rachel e le disse, “Che cosa pensi di fare?”

“Scusa?” Rachel disse.

“Rob è fuori dalla tua portata,” Arielle disse freddamente.

Arielle tornò in palestra, e riunì tutte le ragazze intorno a lei. Rachel notò che alcune di loro volgevano la testa, guardando verso di lei. Sembravano avere uno sguardo cattivo. Si chiese se stessero parlando di lei.

Rachel si diresse in fondo alle scale, verso lo spogliatoio femminile per cambiarsi. Alcuni minuti dopo, arrivarono anche le ragazze della squadra. Appena alcune di loro passarono davanti a Rachel, che le sentì dire, “è lei.”

Tutte le ragazze ostentarono degli sguardi furiosi. Una di quelle disse, “Non è stato intelligente.”

Rachel aveva paura. Non aveva fatto niente. Era stato Rob ad aver inziato a parlare con LEI.

Quando Rachel si diresse di sopra, per lasciare la scuola, e tornare a casa, vide Sarah su una panchina assieme alle sue nuove amiche. Sarah notò Rachel, e le fece cenno con la mano, salutandola.

“Come pensi che sia andata?” Sarah chiese.

Rachel non voleva dire alla sorella che cosa era appena accaduto nello spogliatoio. Rachel sapeva che le ragazze della squadra la odiavano, ed era preoccupata che ciò potesse influire sulla sua ammissione nella squadra.

“Non ne sono sicura… BENE, immagino,” Rachel rispose.

“Sarò in giro per un po', dì alla mamma che tornerò a casa più tardi,” Sarah disse.

Rachel telefonò a sua madre, che era già diretta verso la scuola, per passare a prenderla.

“Com'è andata Rach?” la madre le chiese quando rispose al telefono.

“Bene, credo. Sapevi che anche Sarah avrebbe partecipato alle audizioni?”

“Sì, me lo ha detto ieri. Spero che siate ammesse entrambe nella squadra. Sarebbe così divertente vedervi entrambe esibirvi alle partite di football questa stagione,” la donna aggiunse.

“Va bene, ci vediamo quando arrivi qui,” Rachel disse, mentre concludeva la telefonata.

Rachel si mise ad aspettare l'arrivo della madre, sul marciapiede. Sentì una delle cheerleader dire a un'altra che “La Lista” sarebbe stata appesa in bacheca, fuori dalla spogliatoio femminile, il mattino seguente.

Quando Rachel tornò a casa, si recò di sopra in camera sua. Non vedeva l'ora di raccontare la sua giornata a Dana. Prese il cellulare, e le telefonò, ma l'amica non rispose.

Si attivò la segreteria telefonica, “Hei, qui è Dana, non posso rispondere, lasciate un messaggio dopo il bip.”

“Ciao Straniera,” Rachel disse. “Ho una GRANDE notizia. Chiamami al più presto possibile. Mi manchi, ciao.”

Rachel attese tutta la notte che Dana la richiamasse, ma il telefono non squillò. Cadde in un sonno irregolare, chiedendosi se non fossero così buone amiche come aveva pensato.

Capitolo Sei

Rachel e Sarah corsero entrambe a scuola il mattino seguente, ansiose di leggere la lista appesa fuori dallo spogliatoio femminile. Non appena Rachel si avvicinò alla bacheca, vide sciami di ragazze ammassarsi in cerca dei loro nomi.

Quando raggiunse la lista, scorse con l'indice il foglio bianco, scrutando ogni singolo nome stampato in ordine alfabetico, per cognome. Finalmente, Rachel trovò “Wood”, spostò il dito sul lato destro della pagina e lesse, “Sarah”. Guardò di nuovo, ma il suo nome non appariva sulla lista.

Rachel si allontanò dalla bacheca, e si sentì distrutta. Tutto quello che voleva era far parte della squadra, specialmente adesso che era in competizione con la sorella. Perché Sarah otteneva sempre tutto quello che Rachel voleva? Non era giusto.

“Mi dispiace, Rach,” disse Sarah. “Non lo farò se vuoi.”

Rachel fu sorpresa da ciò che Sarah le aveva appena detto. Avrebbe davvero rinunciato al suo posto in squadra per lei? Forse Sarah non era così tremenda come lei pensava. Forse alla fine, sarebbero diventate persino amiche.

“No, va bene. E' più una cosa che appartiene a te. Grazie comunque,” Rachel disse.

Rachel si diresse all'aula dell'appello, mentre il suo desiderio di entrare a far parte delle cheerleader iniziava a scomparire. Si chiese se fosse la miglior cosa; non voleva davvero far parte di una squadra di ragazze, in fin dei conti,, specialmente dopo quanto era accaduto il giorno precedente.

Quando Rachel entrò nella classe dell'appello, si diresse verso Emily, che la stava salutando.

“Allora, sei nella squadra?” Emily le chiese.

“No.”

“Mi dispiace,” Emily disse, “stai bene?”

“Sì, avevi ragione,” Rachel disse. “Non volevo davvero far parte di una squadra con quelle ragazze. Non sembrano così simpatiche.”

“Sono terribili – specialmente Arielle. Considerati fortunata per non essere stata ammessa in squadra,” Emily disse.

Rachel rise e poi sorrise.

“Allora, hai conosciuto qualcuno?” Emily le chiese.

“Qualcuno … a dire il vero non proprio,” rispose Rachel.

“Siediti con me a pranzo oggi. Ti presento le mie amiche. Penso che ti piaceranno,” disse Emily.

“Grazie, sarebbe fantastico,” Rachel disse.

Il Signor Allen cominciò la lezione, interrompendo la conversazione tra le due ragazze. L'argomento del giorno era una prosecuzione della lezione precedente, sulle donne nella storia. Il Signor Allen disse che voleva spiegare prima questo, perché troppo spesso le donne vengono ignorate, sebbene abbiano compiuto grandi ed importanti cose, per portare il paese al livello in cui oggi si trova. Appena cominciò a parlare di Susan B e del Movimento Femminile del secolo XIX, Rachel non poté fare a meno di chiedersi se fosse diventata una donna potente.

 

Si immaginò a cambiare il mondo, una volta diventata adulta. Aveva sempre sognato di diventare un medico o una scienziata. Amava stare in laboratorio, e amava aiutare le persone. Si sentiva profondamente collegata all'argomento introdotto dal Signor Allen, e le diede forza interiore per pensare al proprio futuro, in quanto donna in America. Rachel si stava perdendo nei suoi sogni ad occhi aperti, quando la campanella suonò. Si alzò dalla sedia e si diresse alla porta.

“Ci vediamo a pranzo, incontriamoci all'entrata,” Emily disse.

“Grandioso!” lei rispose.

Rachel era impegnata in una grande danza della felicità interiore, finalmente stava facendo amicizia.

E' il terzo giorno e le cose stanno cominciando a migliorare, Rachel pensò.

Quando l'ora di pranzo si avvicinò, Rachel osservò il ticchettio dell'orologio durante la lezione di scienze. Mancavano soltanto pochi minuti, e avrebbe incontrato il suo nuovo gruppo di amiche all'AHS. Sperava che l'avrebbero apprezzata e che anche lei le avrebbe trovata interessanti. Ripensando al suo primo giorno di scuola nella mensa, vide ogni immagine scorrerle davanti agli occhi nella sua mente. Non poté fare a meno di chiedersi insieme a che gruppo stesse andando a sedersi, e quale sarebbe stato la sua cerchia. Rachel si immaginò a mangiare, ridere, scambiarsi numeri di telefono e fare programmi per il fine settimana con queste ragazze. Quanto desiderava piacere a quelle ragazze!

Quando finalmente la campanella suonò, Rachel andò ad incontrare Emily all'entrata della mensa. Restò sola per pochi minuti, guardandosi intorno e aspettando l'arrivo di Emily. L'idea che la ragazza non arrivasse le balenò per la mente. Non sopportava di restare lì da sola, mentre i ragazzi affollavano la mensa. Mentre era ferma lì e sentiva sparire le sue speranze, sentì una voce.

“Scusa, sono stata trattenuta in classe!” Emily disse, emergendo dalla grande marea di ragazzi.

“Nessun problema, sono appena arrivata,” Rachel rispose, non intendendo far credere ad Emily che la stesse aspettando con ansia.

Entrarono in mensa e si avvicinarono ad un tavolo con ragazze vestite come Rockettare e da Punk. Rachel si avvicinò a loro con una mente aperta.

“Hei Em,” gridò una ragazza al tavolo, che aveva una spessa linea di matita nera sulle palpebre, e un rossetto rosso.

“Ciao Jen,” Emily disse, non appena arrivarono al lungo tavolo da pranzo. Emily indicò Rachel e disse, “Ragazze, questa è Rachel, è nuova della scuola.”

Il gruppo seduto al tavolo sorrise a Rachel, il che le fece provare calore dentro di sé.

Forse è così. Forse queste sono le mie nuove amiche.

Rachel si sedette, aprì il suo sacchetto di carta marrone ed estrasse il suo panino di burro d'arachidi e marmellata e una lattina di Té Freddo Arizona. Si guardò intorno, mentre le ragazze si presentavano – Liv, Kate, Jen, Jessica (diminutivo era Jess) e Taryn. Erano tutte curiose in merito a Rachel, e le chiesero di dove fosse e perché si fosse trasferita nella loro scuola. La conversazione procedette bene, mentre tutte cominciavano a conoscersi. Rachel era eccitata.

“Allora, che cos'hai in programma per questo fine settimana?” Taryn disse.

“Ancora nessun piano.”

“Andiamo al cinema stasera – se vuoi unirti a noi.”

“Sembra divertente,” Rachel disse.

“Grande, passiamo a prenderti alle 7. Dove abiti?”

“Al 42 di Pine Road.”

“Grandioso!” Taryn disse e le altre ragazze annuirono, e sorrisero in accordo.

Rachel non avrebbe potuto chiedere altro. L'incontro con queste nuove ragazze era andata proprio come aveva sperato nella sua mente.

Il pensiero di uscire di venerdì sera la elettrizzò – specialmente il primo fine settimana di scuola. Rachel desiderava disperatamente poter andare al cinema con loro, ma sapeva di dover prima chiedere il permesso ai genitori. Questi erano sempre d'accordo a lasciarla uscire con le amiche, ma non le era mai stato permesso di uscire in auto con un'amica che aveva appena preso la patente. I suoi genitori si preoccupavano molto, e temevano che potesse farsi coinvolgere in un incidente a causa di una giovane guidatrice inesperta.

Rachel voleva davvero avere dei piani per il VENERDI' SERA? Lei era esultante, mentre usciva dalla mensa con il suo nuovo gruppo di amiche al suo fianco. Si sentiva bene per la prima volta, da quando si era trasferita. Forse sarebbe stato meglio della Pennsylvia; forse Emily e le altre ragazze sarebbero state più divertenti di Dana e del suo vecchio gruppo di amiche.

“A stasera, Rach!” Taryn e Jen dissero, mentre si recavano alla loro sesta lezione della giornata.

Rach, la chiamavano già con il diminutivo. Rachel si sentì alla grande.

Mentre la giornata progrediva, Rachel non poté fare a meno di pensare ad altro che ai suoi piani con le sue nuove amiche per la serata. Non vedeva l'ora che passassero a prenderla.

Durante la sua ottava lezione della giornata, Rachel guardò fuori dalla finestra aperta della classe, mentre sognava ad occhi aperti sull'imminente serata. All'improvviso, il suo fantasticare venne interrotto, non appena vide Rob camminare, mentre passava davanti alla classe. Lui sorrise, e continuò a camminare.

Era una coincidenza o è qui per vedermi? Rachel pensò.

Improvvisamente, il suo corpo cominciò ad alzarsi dalla sedia, e chiese il permesso per uscire e andare al bagno. Iniziò a camminare lungo il corridoio. Non sapeva che cosa stava facendo, ma sperava che Rob si trovasse ancora nel corridoio, da qualche parte.

Camminò verso la stanza delle ragazze e non lo vide da nessuna parte. Spinse la porta, aprendola e stava per uscire, quando sentì la sua voce.

“Rachel, ciao, speravo di vederti oggi pomeriggio,” Rob disse con voce impaziente.

Rachel era così eccitata, che il cuore cominciò a batterle più forte, e poté dire dal suo viso che era nervosissima. Provando a ricomporsi, cominciò a camminare verso di lui.

“Ciao, come va?” Rachel disse, provando a sembrare carina.

“Hai sentito della festa di domani? A casa di Jordan. I suoi genitori sono via e lui darà una festa.”

“No, a dire il vero. Chi è Jordan?”

“E' nella squadra, un ragazzo simpatico,” rispose Rob. “Dovresti venire, sarà fighissimo.”

“Sì, va bene,” Rachel disse.

Rob prese il numero di telefono di Rachel, e lo inserì nella rubrica del suo cellulare.

“Ti invio un sms domani.”

“Benissimo,” Rachel disse semplicemente, come se non le importasse.

Rachel entrò in bagno e si spruzzò dell'acqua fredda sulle guance. Era accaduto davvero? Rob Greene le aveva appena chiesto di uscire.

Non solo ora aveva dei programmi per venerdì sera con le sue nuove amiche, ma aveva anche un APPUNTAMENTO sabato!

Questo è il migliore giorno della mia vita. Chi avrebbe pensato che le cose potessero cambiare così in fretta. Significa che sono popolare?

Rachel tornò in classe e si sedette lì, a scarabocchiare nel suo quaderno. “Rachel Greene” scrisse sulle pagine posteriori del quaderno, poi cancellò così che nessuno potesse leggerlo. Dette un'occhiata all'orologio e contò i minuti che mancavano alla fine della settimana scolastica. Non vedeva l'ora che passassero a prenderla, così da chiedere il permesso alla madre.

La campanella suonò e lei uscì dalle porte principali della scuola, entrando nell'auto della madre.

Quando chiuse lo sportello, si sentì pervadere dal nervosismo. Si preoccupò del fatto che la mamma potesse negarle il permesso, segnando così la fine della sua vita sociale ancor prima che cominciasse.

“Ciao mamma, indovina un po'! Ho le migliori notizie possibili,” Rachel disse con eccitazione.

“Che cosa cara, di che si tratta?”

“Ho conosciuto delle ragazze nuove oggi, sono molto simpatiche e mi hanno invitata al cinema.”

Scettica, la madre le chiese, “Di che film si tratta?”

“Non lo so ancora, ma voglio davvero andarci.”