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Il diritto di vivere: Dramma in tre atti

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SCENA IV

LAROSSA, SANTINI, PANUNZIO, MAGLIUOLO, che già sono in iscena con gli altri operai, e poi BRIGIDA, e poi ANTONIO, GIACOBELLI e MANGIULLI
Larossa

(ad alcuni compagni:) Che ha voluto dire il gobbo? Ci ritroveremo con lui sotto lo stesso padrone?

Santini

E non lo sai che la mira del Salviati è di farci fallire per poi impossessarsi della nostra officina?

Panunzio

E metterci il cappio alla gola?

Larossa

Però, io penso e dico che quest'officina, senza le parecchie dita di cervello che madre natura ha dato ad Antonio, sarebbe un peso inutile.

Brigida

(una vecchietta a sessantun anno, una donna del popolo, tutta nitida e aggraziata, entra intanto dalla porta a destra e chiama a sè Saverio Magliuolo con la mano, assai confidenzialmente:) Psst, psst!..

Magliuolo

(un vecchio operaio sessantacinquenne, sciupato dal lavoro, ma vispo e gaio, va a lei.)

(Tutti e due restano a confabulare affettuosamente, in un angolo.)

Santini

(frattanto, risponde a Larossa, mentre altri quattro o cinque compagni lo circondano per ascoltarlo.) Un peso inutile?! Ma tutte le sue innovazioni, tutti i suoi progetti li abbiamo attuati, li abbiamo sperimentati. Il cervello d'Antonio, oramai, sta qui, nei muri, nel ferro, nell'acciaio, nelle ossa, nelle vene dell'opificio. Se domani egli fosse obbligato ad andarsene – e voglio sputarci, su questa brutta parola (sputa) – il suo cervello resterebbe inchiodato qui dentro e funzionerebbe come prima. Tutto sta a costruirlo un orologio. Quando l'hai costruito, esso cammina così nella tasca mia come nella tua. Bisogna dargli la corda, s'intende; ma non è questa la cosa più difficile.

Magliuolo

(a Brigida:) Aspetta che faccio la presentazione.

Santini

(a Larossa, concludendo:) Ti sei persuaso?

Magliuolo

(va alle spalle di Santini, e, con le due mani insieme, gli assesta un colpetto all'occipite.)

Santini

(voltandosi) Oh!

Magliuolo

Parli come un libro stampato, ma io non ti capisco. A voialtri fanno effetto gli spaventapasseri. A me, no. Oramai, sono sicuro del fatto mio. Ho una posizione, e, alla fine del mese, crepi l'invidia, io prendo anche moglie.

Panunzio

Alla tua età?!

Santini

E chi è la disgraziata che si piglia questo gatto a pelare?

Brigida

(avanzandosi) Disgraziata, poi no!

Larossa

Ah, bene! Questa vecchietta sarebbe la madre…

Magliuolo

Ma che madre! Ma che madre! È la mia fidanzata.

Larossa

(a Brigida:) Come, come, come, come?! Voi siete davvero la fidanzata di Saverio Magliuolo?

Brigida

Da quarantadue anni!

Panunzio

E, Dio buono, a che scopo vi sposate adesso?

Magliuolo

Per fare dei figliuoli, sangue di Bacco!

(Tutti ridono.)

Magliuolo

Sì sì, ridete voi, ma ora, che so di essere un poco proprietario anch'io, vi garantisco che me li metto a fare.

Santini

(accostandosi a Brigida, come per carezzarla) Ma sai che è un bel muso di vecchietta?

Brigida

A posto con le mani!

Magliuolo

(contemporaneamente, tirando Santini per la giacca) Non tante smorfie, ohè!

Santini

Io ti faccio il compare d'anello, parola d'onore!

Antonio

(tornando con Mangiulli e Giacobelli, e mangiucchiando ancora un pezzetto di pane) Chi è, chi è che si sposa?

Magliuolo

Presente!

Antonio

Tu!

Magliuolo

E la fidanzata, eccola qua.

Antonio

Uh! Donna Brigida! (Va per abbracciarla.)

Magliuolo

(tirando anche lui per la giacca) Ma no, ma no, ma no, qui la Cooperativa non ha nulla da farci.

Antonio

M'ha visto nascere donna Brigida, bestione che sei!

Magliuolo

T'ha visto nascere e non c'è ragione che ti veda crescere. Per te, se è necessario, mi faccio ammazzare, e questo lo dico seriamente, ma la mia vecchietta è roba mia.

Brigida

(ad Antonio:) Sono venuta a vedere la macchina.

Antonio

(affettuoso) Cara la mia Brigidona! Giovanotti, avanti! Fate gli onori di casa alla signorina. Il futuro marito lo trattengo io.

Santini

(offrendo il braccio a Brigida) Donna Brigida…

Magliuolo

(dandogli uno spintone) A me, a me! (Si mette a braccetto di Brigida, e tutt'e due si avviano verso il fondo.)

Antonio

Oh, che bella coppia!

Gli altri

(ridendo bonariamente, gridano:) Gli sposini! Gli sposini (e li seguono, circondandoli, e spingendoli) Evviva gli sposi!

Magliuolo

Eh! Che ci fate cadere!

Gli altri

Evviva gli sposi!

Magliuolo

C'è la scala! Ci fate cadere!

(Tutti, meno Antonio, escono, discendendo la scala.)

SCENA V

ANTONIO, poi MADDALENA
Antonio

(guardandoli con compiacenza) O ragazzi, c'è pericolo che vi rompiate il collo come dei ragazzi veri? E, fra poco, al lavoro, eh? (Resta ad ascoltare il gaio baccano che si allontana.)

– Donna Brigida!

– Gli sposini!..

– Macchina nuova e sposi vecchi!..

Antonio

(con intimo godimento, ride) Ah! ah! ah!

Maddalena

(entra dalla porta a destra, timidamente. Ma non osa aprir bocca.)

Antonio

(si frega, contento, le palme, chiude l'uscio del pianerottolo, e, voltandosi, ha una violenta e lieta sorpresa.) Chi vedo? (Corre a lei e le stringe ambo le mani.)

Maddalena

Non ti dispiace ch'io sia venuta a trovarti? Dimmelo sùbito. Non ti dispiace?

Antonio

Tutt'altro! Non te ne accorgi, invece, che io ne provo una contentezza grande?

Maddalena

Veramente?

Antonio

Veramente.

Maddalena

Oh, come ti ringrazio! Da tanti giorni, io avevo risoluto di venire. E poi, non so, non ne ho avuto l'audacia… E, un momento fa, presso la tua porta, io ho tremato, ho tremato, e volevo tornare indietro…

Antonio

Avresti avuto torto.

Maddalena

Sì, credo anch'io che avrei avuto torto.

Antonio

Siedi, siedi, dimmi tante cose!.. (Seggono) Oh! piccola mia, come mi sembra strano rivederti vicino a me dopo quattro anni! Lasciamiti guardare bene. Sei pallida, molto pallida, ma più bellina di prima!

Maddalena

(con un lieve cenno di protesta) Oh!

Antonio

(continuando) E quegli occhioni sono diventati più profondi. Ma, dunque, dimmi, dimmi, questa è una visita buona, non è vero? E giacchè ne avesti il pensiero, perchè hai indugiato? Perchè non ci volevi più venire?

Maddalena

Temevo di darti noia. Temevo che tu ti fossi scordato di me completamente…

Antonio

Come puoi aver temuto ciò? Questo significa che, a traverso il tempo, mi hai disistimato.

Maddalena

No.

Antonio

Il dimenticarti sarebbe stato orribile!

Maddalena

Non t'avevo cercato, non t'avevo scritto, in quattro anni, non t'avevo più fatto pervenire notizie mie… Non era quindi nè difficile nè orribile il dimenticarmi, e non era nè difficile nè orribile il pensare di me… tutto quel che si può pensare d'una donna che non s'è mai vantata di essere perfetta.

Antonio

Povera piccola! Perchè avresti dovuto essere perfetta proprio tu? E perchè avrei dovuto essere io, proprio io, il tuo giudice severo? Ti ho amato. Questo sì. Eppure, quale soccorso t'ha dato il mio amore nell'inizio della tua vita per fare di te una creatura perfetta?

Maddalena

Mi hai amato così bene, così lealmente!

Antonio

Ma ti ho compromessa in ciò che il mondo chiama ancora l'onore di una donna, in ciò che ancora le serve ad ottenere il rispetto e il necessario aiuto altrui. Ti ho compromessa, Maddalena, in ciò che ancora costituisce, per la mancanza di ogni altra forza, la sua unica risorsa, il suo unico diritto.

Maddalena

(quasi con un grido generoso di alterigia e di dolcezza) Lo volli io, Antonio! Lo volli io!

Antonio

Ah, no! Non tu lo volesti, e ti proibisco di pensarlo. Tu m'amavi come io t'amavo, e non sapemmo mentire, e non c'era niente in noi che c'inducesse alla menzogna. Questo è tutto, Maddalena; e io vorrei poterne essere orgoglioso senza il dubbio che la nostra sincerità ti abbia nociuto. Ma i tuoi sguardi sono velati di dolore… Io t'ho fatto del male…

 
Maddalena

(vorrebbe dire di no.)

Antonio

Non lo negare; io te ne ho fatto molto, io ti ho messa per un cammino pieno di pericoli…

Maddalena

(temendo un equivoco, scatta) Ma non sono stata che tua! Tua, tua, solamente tua! Di questo non dubiti?.. Di' Antonio: non ne dubiti?

Antonio

(con slancio fiducioso) No, non ne dubito. Non ne dubito perchè tu me lo dici e io ti credo ora come t'ho creduto sempre, come tu hai sempre creduto in me. Nessuna finzione, nessuna falsità tra noi. E, intanto, a che serve essere in due a non mentire? Tu hai potuto serbare un dolce ricordo del passato, tu sei riescita a non guastarlo, a non profanarlo, a non distruggerlo, tu non hai più amato, non hai potuto più amare, e io ti credo, ti credo; ma di tutto questo non potrebbe essere soddisfatta che la mia vanità. Quel che riguarda te è ben altra cosa. Sei tu vissuta lietamente? Rispondimi. O non ti si è chiesto conto, con insistenza, del tuo onore, quasi che tutta quanta l'umanità precisamente del tuo onore avesse avuto bisogno? E hanno avuto fede nella tua onestà? E si sono contentati di ciò che potevi offrire? E ti hanno permesso di lavorare? Ti hanno permesso di vivere?.. Lo vedi! Tu taci… Non te l'hanno permesso.

Maddalena

(quasi lagrimando) No, non me l'hanno permesso. Io sono venuta da te, perchè tu sei la sola persona che mi possa difendere e soccorrere. Io mi sento smarrita nella folla peggio che in un deserto. Io non so dove vado. Non so quale avvenire mi aspetti. Non so niente, non so niente… E se non si trattasse che di me, io non mi dorrei di affidarmi al caso e andrei avanti, avanti, avanti, così, come una pazza, come una cieca; ma io… non sono sola, Antonio.

Antonio

Non sei sola?!

Maddalena

Ed ecco quello che ignori, ecco quello che, per non turbare la tua pace, desideravo che tu continuassi ad ignorare.

Antonio

(trasalendo) Ma, dunque, quando mi lasciasti…

Maddalena

Non mi sgridare, Antonio, non mi sgridare…

Antonio

… Quando mi lasciasti eri madre?!

Maddalena

Sì, ero madre!

Antonio

Oh, Maddalena! (In una effusione d'infinita tenerezza e di rimprovero, impetuosamente la stringe al petto. Un momento di silenzio – in cui restano avvinti.)

Maddalena

(con la voce piena di dolcezza) In quel tempo, ti ricordi?, i tuoi guadagni erano assai scarsi. Tu eri intento a coltivare bene il tuo intelletto, per prepararti a un'attività degna della tua mente elevata. Tuo padre, per secondare il tuo spirito, faceva già dei sagrifizi enormi…

Antonio

È vero!

Maddalena

E dovevo costringerti io a un lavoro soffocante affinchè tu provvedessi alle urgenze d'una nuova famiglia?

Antonio

Mi attribuivi un grande egoismo, Maddalena!

Maddalena

No: ero convinta d'essere stata più debole o più innamorata di te, e d'essere tua più che tu non fossi mio. Mi sentivo interamente responsabile io della maternità e m'illudevo che, col tempo, sarei bastata a me stessa e a mio figlio. E, del resto, non avevo forse conseguito il diploma di maestra? Non avevo ottenuto un posto d'insegnante nel paesello dov'era mia zia? Ebbene, tutto ciò mi dette coraggio. Bisognava strapparci il cuore, ma assicurarci la libertà, indispensabile alla lotta della nostra esistenza. Questo ti dissi, e dissi, in fondo, la verità. Erano anche le tue idee. A te parve che io ti amassi meno. Io non tentai di farti ricredere. Ti chiesi perdono, e ci separammo. Uccidevo l'anima mia, ma ti sottraevo all'incubo d'un dovere che non avevi e lasciavo interamente liberi il tuo ingegno e la tua giovinezza.

Antonio

(fremendo d'impazienza) E poi? E poi?

Maddalena

Le mie illusioni caddero ben presto. La zia mi ricevette malvolentieri. Mi aveva già disprezzata quando io ero venuta a star sola, a Napoli, per istruirmi. E, avvicinandosi i giorni in cui io dovevo dare alla luce il mio bambino, la zia stabilì di nascondermi…

Antonio

(con forza) Tu ti ribellasti.

Maddalena

Mi ribellai; ma ella mi mise alla porta, perchè i suoi principii le impedivano di tollerare che nella sua casa rispettata una donna mettesse al mondo un figlio senza avere un marito. Mi rassegnai, e decisi di non mai più accettare neanche le sue elemosine. Come una femmina perduta e pericolosa, fui contemporaneamente licenziata dalla scuola. Nel paesetto, non si parlò che dello scandalo che io avevo dato. E, dopo che il bambino mi nacque, odiata, fuggita da tutti, me ne tornai in città… con poco danaro e con poca salute.

Antonio

(quasi rude) E ancora non venivi da me?

Maddalena

No, non mi sgridare così! Seppi che ti affaticavi ad attuare un gran progetto di lavoro, e, più tardi, non fui più sicura che tu non ti domandassi se veramente quel piccino fosse tuo.

Antonio

Maledizione alla diffidenza!

Maddalena

E, tu capisci, con un figlio da allevare, con un bambino dapprima lattante, poi malaticcio, come potevo io mettere a profitto il mio tempo, la mia mente, o, almeno, le mie braccia? Come potevo, se non altro, cercare, cercare un mezzo di sussistenza e di tranquillità!

Antonio

Era impossibile!..

Maddalena

Eppure, qualche cosa tentai, ma sempre provvisoriamente, con poca esperienza di quel che facevo, e quindi tornavo da capo, e poi il bambino mi si riammalava, e poi bussavo ad altre porte, e, fra tante incertezze e fra tanti sforzi, ciò che non mi dava mai tregua era l'insidia… l'insidia d'ogni sorta. Mal vestita, mal ridotta, io mi vedevo insignificante, mi vedevo brutta, e, nondimeno, non c'era uno sguardo d'uomo, giovane o vecchio, povero o ricco, intelligente o sciocco, che non si posasse sulla mia misera persona senza violarne il pudore…

Antonio

(la segue con un'attenzione intensa e pietosa. I ricordi di Maddalena si ripercuotono nell'anima di lui, destandovi sensazioni profonde.)

Maddalena

Antonio mio, l'insidia assumeva tutte le forme, si nascondeva dove meno l'aspettavo.

Antonio

Dovunque, Maddalena, dovunque!..

Maddalena

Se chiedevo un consiglio, mi si parava dinanzi una tentazione. Se chiedevo un appoggio…

Antonio

… si contava sulla più abietta delle ricompense!

Maddalena

Si, un'immensa rete d'infamie per prendere un essere così innocuo e così fragile!..

Antonio

Vigliacchi!

Maddalena

E in qualche istante di supremo scoraggiamento (come se rivelasse un mistero terribile) io ho provato dei brividi strani, e mi è parso di sentire la seduzione, e ho avuto paura della miseria, ho dubitato della mia resistenza!

Antonio

(alzandosi con impeto di orgoglio e di potenza) Ah no, perdio! Hai troppo lottato contro una moltitudine ancora perfida e formidabile. Con me, adesso, con me! Non sei tu che puoi indicarmi quale sia il limite della mia responsabilità. Questa mi è imposta dal mondo che abbiamo trovato. Non c'è nulla che ti garantisca la vita? Devo garantirtela io! E fosse pure minacciata da tutte le valanghe d'ingiustizie e di vigliaccherie che travolgono e schiacciano le esistenze più deboli, io te la custodirò con la mia fede, col mio pensiero, con le mie fatiche, con la mia opera, col mio sangue!

Maddalena

Oh, Antonio, tu mi dài tanto tanto bene!

(Comincia a giungere, attutito dall'uscio chiuso, il rumore dell'opificio).

Antonio

E tu, povera piccola mia, mi porti, in un giorno di festa, il fiore gentile del tuo amore, e nei miei nervi di combattente il racconto dei tuoi spasimi suscita nuove energie. Non più il timor panico di turbare la mia pace e d'intralciarmi la strada. Oramai, la mia strada è larga ed è piena di luce! Non vedi che son qui, nel cuore d'un organismo già vitale, che si sottrae ad ogni prepotenza e che fra breve avrà la consacrazione del trionfo? (Prendendola per un braccio, menandola verso il fondo, facendole salire i gradini e aprendo l'uscio) Vieni, vieni, guarda, ascolta. (Il rumore dell'opificio sale e si espande.) Non ti sembra che palpiti, che frema, che viva, che ingrandisca?!..

Maddalena

(sporge la testa e guarda estatica.)

Antonio

Qui dentro non ci sono insidie e non ci sono sfruttatori. Ci sono trecento compagni, d'ogni parte d'Italia, i quali mi seguono, mi circondano, mi si stringono intorno e riconoscono in me la potenzialità di mettere un'anima che è mia e che sarà sempre mia in quest'organismo che sarà sempre di tutti.

Maddalena

(guardando affascinata) Come è bello!

Antonio

Sì, assai bello, soprattutto per chi lo ha creato dal niente. (Mostrando) Comprendimi, Maddalena, comprendimi: non c'è nessun congegno in questa officina, non un motore, non una puleggia, non un chiodo, che non risponda a un concetto esclusivamente mio, che nessun altro aveva mai escogitato. E appunto stamane, sai, appunto stamane abbiamo inaugurata una macchina singolare, una macchina che potrà quintuplicare la nostra lavorazione. Salutala, Maddalena, salutala col tuo sorriso. Guarda: è quella che nel mezzo della sala signoreggia come una regina. Oh, fra quattro o cinque anni, se la mia stella non m'inganna, noi avremo reintegrato il capitale, avremo battuta la concorrenza, avremo stritolati i nostri avversari! (Resta intento, con gli occhi rivolti all'officina.)

Maddalena

(timida) Sono molti?

Antonio

(con fede) No.

Maddalena

Sono potenti?

Antonio

(sempre avendo gli sguardi fissi all'officina – con una specie di autosuggestione) No.

Maddalena

Sono cattivi?

Antonio

Sì!

(Silenzio. – Tutti e due guardano. – Si ode soltanto il rumore solenne.)