Cuori Maledetti

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Gli angoli delle labbra di Hyakuhei si incurvarono leggermente in un accenno di sorriso. Fece un bel sospiro per rilassarsi. "È il profumo della sacerdotessa che ha scosso i demoni stasera ... Credo che sia tornata a casa."

Gli occhi di Tama si illuminarono di oscura eccitazione. “Mia sorella è finalmente tornata da noi?” Aguzzò i suoi sensi verso l'esterno, cercando di sentirla mediante il potere che Hyakuhei gli aveva donato. Inalò profondamente, assaporando la dolcezza nell'aria, ma poté anche sentire il potere dei guardiani vicini.

Se avessero lasciato che Hyakuhei andasse in pace da sua sorella, niente di tutto questo sarebbe successo. Sono creature malvagie ... pensano di essere migliori dei demoni. È stata colpa del guardiano, se i demoni avevano dato la caccia alla sua famiglia quando erano venuti per la prima volta in questo mondo.

Al loro arrivo, i demoni erano arrivati come furie ... sfuggendo al controllo di Hyakuhei, che era stato ferito da Toya dopo aver distrutto il Cuore del Tempo. Quella ferita era costata al signore dei demoni il controllo sui demoni per un bel po' di tempo.

Hyakuhei era ancora all'interno del portale temporale quando era stato distrutto ... e per non morire si era trovato costretto a trasformarsi in un’ombra incorporea. Se i guardiani non l'avessero fatto, Hyakuhei avrebbe avuto ancora il controllo sui demoni. Né Tama ... né sua madre e suo padre sarebbero stati uccisi.

Hyakuhei lo aveva trovato sdraiato nella culla. I demoni non avevano dilaniato il suo corpo come avevano fatto con i suoi genitori, ma era morto lo stesso. Ricordando quanto la sacerdotessa avesse amato il suo fratellino in passato ... Hyakuhei usò il potere rimastogli per soffiare in lui un po' della sua forza vitale, facendo rivivere l'anima che non aveva ancora lasciato il corpo.

Per tutto questo tempo, lui e il suo salvatore si erano celati ai guardiani, nell’attesa che Kyoko tornasse. Negli ultimi anni, Hyakuhei aveva lentamente riacquistato parte della sua forza, ma l’aveva consumata tutta per incarnarsi in un essere umano. Non appena quella riserva di potere si fosse esaurita, sarebbe tornato a essere un'ombra. L'unico vantaggio di essere un'ombra era che poteva spiare i guardiani ... persino entrare nella loro stanza, senza essere visto.

Molte volte Tama, quando era ancora un bambino, aveva silenziosamente chiesto a Hyakuhei perché non avevano mandato i demoni ad attaccare i guardiani. Lui si era limitato a rispondere: "E’ inutile combattere, quando manca il motivo per farlo.” Dato che Hyakuhei aveva usato la sua forza vitale per riportarlo in vita, non solo potevano comunicare attraverso la telepatia, ma Tama poteva anche vedere le ombre dei ricordi di Hyakuhei dal suo punto di vista ... sentire i suoi sentimenti. Sapeva che Hyakuhei aveva ragione ad aspettare.

Tama si ricordò delle cose che Hyakuhei gli aveva raccontato riguardo sua sorella. Aneddoti sulla ragazza umana che aveva attraversato accidentalmente il portale del tempo così tanto tempo fa ... portando con sé un intero villaggio di umani nel regno dei demoni. Hyakuhei e suo fratello gemello Tadamichi avevano impedito ai demoni di uccidere Kyoko e gli umani che si erano improvvisamente ritrovati nel vasto regno dei demoni.

Mentre era sotto la loro protezione, Hyakuhei si era innamorato di lei e le aveva dato il potere di essere la sua sacerdotessa ... il potere di attraversare i mondi in modo che potesse tornare da lui. In preda ad una violenta crisi di gelosia, suo fratello gemello Tadamichi gliel’aveva sottratta e l'aveva spinta di nuovo nella sua dimensione, sigillando il portale tra i mondi. Era stato un atto maligno, dettato dalla gelosia nei confronti della sacerdotessa.

Il cuore di Hyakuhei si era spezzato. Si era quindi allontanato da suo fratello con rabbia e aveva rivendicato i demoni come suoi nuovi alleati. Diventando il loro maestro, la sua guerra con i guardiani aveva un solo scopo ... trovare una breccia nel cuore del tempo in modo da poter reclamare la sua sacerdotessa perduta. A causa del potere che le aveva dato, la sacerdotessa era ora immortale ... reincarnandosi più e più volte come la chiave del portale tra i mondi. Ma con il passare del tempo, aveva dimenticato il suo vero potere e il suo amore per Hyakuhei.

Gli occhi di Tama bruciavano di odio per Tadamichi e i guardiani. "Cosa le faranno?" chiese. Immaginò il ritratto che aveva visto nel soggiorno della sua famiglia quando ne era entrato e uscito di casa senza che i guardiani lo scorgessero. Quella bambina era adorabile, e lui moriva dalla voglia di riabbracciare sua sorella.

Hyakuhei zittì i demoni che aspettavano il suo comando, sapendo che per ora avrebbe dovuto usare cautela. Guardò il giovane che aveva allevato per farlo diventare l'oscuro principe dei demoni ... il fratellino di Kyoko. Quando aveva sfondato per la prima volta il portale del tempo, era venuto per Kyoko, voleva allevarla al suo fianco fino a quando non fosse diventata maggiorenne per poi prenderla come compagna. Ma il vecchio l'aveva nascosta lontano dai demoni che avevano attaccato la famiglia.

I suoi demoni più letali avevano già ucciso il ragazzo e i suoi genitori prima che potesse riprendere il controllo su di loro. Erano quegli stessi demoni che ora teneva imprigionati nel suo corpo, in modo da poterli dominare. Senza il suo controllo ferreo, i demoni avrebbero ucciso ogni essere umano che incontravano ... diffondendo la morte come una piaga.

Sapendo che Kyoko era ancora viva e che un giorno sarebbe tornata, aveva voluto prepararle un regalo ... il suo fratellino. Aveva infuso in Tama parte della sua forza vitale, oltre al potere di aiutarlo a controllare i demoni. Dal primo respiro del bambino in questo mondo, quando era rinato, erano entrati in contatto telepatico. E anche se il ragazzo non aveva mai detto una parola fino a quel giorno ... potevano parlarsi con la forza del pensiero. Da allora, Tama era rimasto al suo fianco volentieri ... proprio come una volta aveva fatto sua sorella.

"Adesso è maggiorenne ... la vorranno per loro!" La rabbia di Hyakuhei a questo pensiero era palpabile nella sua voce mentale. “Cercheranno di guadagnarsi la sua fiducia dicendole che la stanno proteggendo dai demoni. Una volta che farà amicizia con loro, cercheranno di rivendicare lei e il suo potere di controllare il portale del tempo. "

'Quindi è al sicuro per ora - rifletté Tama - Ma non possiamo lasciarla con loro. Non appartiene a questa dimensione." Le sue iridi color smeraldo si allargarono, poi si colorarono di nero. “Hai un piano?”

“Dovremo giocare d’astuzia. Non ho potuto portare molti demoni con me in questo mondo e i miei poteri sono fugaci. Quando i poteri di tua sorella saranno risvegliati dai guardiani e noi tre saremo finalmente insieme, io riavrò i miei poteri." Hyakuhei poteva sentire il ribollire dei demoni dentro di lui mentre facevano tremare le pareti della loro prigione, scossi dal desiderio di possedere la sacerdotessa. Se i demoni avessero potuto raggiungerla, l'avrebbero costretta ad aprire il portale del tempo per far entrare il resto dei demoni in quel regno.

Ringhiò, sapendo che non solo avrebbe dovuto essere più intelligente dei guardiani ... ma avrebbe dovuto anche superare in astuzia i demoni. Aveva scoperto che l'unico modo per vincere il male era essere molto più perfido e oscuro di lui.

“Una volta che tua sorella sarà al mio fianco, farò venire qui il mio esercito e i guardiani non saranno più un ostacolo. Per ora, si aspettano che i demoni vengano a prenderla, e saranno lì in attesa.” lo informò Hyakuhei.

"Mentre i guardiani sono impegnati, Kyoko verrà contattata dal fratello scomparso da tempo e lui la avvertirà dell'inganno dei guardiani. Ma dobbiamo prenderci il nostro tempo e stare attenti o la metteremo in allarme. Se pensano che lei li tradirà ... allora non risveglieranno il suo potere. Invece, la combatteranno."

La gelosia soffocava la voce di Tama mentre poteva percepire la cupidigia dei demoni intorno a loro. "Non possono combatterla."

"No." Hyakuhei sorrise, immaginando un piano ancora più malvagio. “Ma prima ... li faremo illudere che sono in grado di farlo."

Quando Tama si accigliò e lo guardò, Hyakuhei era già svanito. Usando la telepatia per comunicare, chiese: "Ti va di rivederla?" La sua voce era malinconica e piena di tristezza. Voleva vedere sua sorella, ma sapeva che doveva aspettare Hyakuhei per assicurarsi che fosse al sicuro.

"Shhh." Il sussurro di Hyakuhei era ossessivo, mentre recideva il legame tra lui e Tama. Un altro vantaggio dell'essere un'ombra era il teletrasporto. Si materializzò nel soggiorno di fronte al quadro che raffigurava lei e Tama. La sua attenzione si spostò lentamente verso le scale.

Rifiutandosi di tele-trasportarsi, si costrinse a sopportare ogni briciola di dolore che quella condizione gli causava, mentre saliva le scale e si appoggiava allo stipite della porta aperta per guardarla. Sapeva che vederla gli avrebbe fatto del male e ne assaporava ogni attimo. La sua valigia era aperta sul letto e lei camminava avanti e indietro, appendendo i vestiti nella cabina armadio.

Era l'unica al mondo che aveva la capacità di togliergli semplicemente il fiato senza nemmeno provarci. I suoi capelli ramati le piovevano sulle spalle come una cascata di riccioli soffici e morbidi ... il corpo di una dea ... la sua sacerdotessa. La guardò rallentare e poi fermarsi accanto al letto, apparentemente persa nei suoi pensieri. Si arrampicò sul materasso e si raggomitolò in una palla, abbracciando uno dei cuscini al petto.

"È così tranquillo qui, mamma ... papà. Vorrei che Tama tornasse a casa. Allora forse il silenzio non sarebbe così assordante.” sospirò Kyoko, mentre sprofondava nel letto senza nemmeno preoccuparsi di coprirsi. Dopo aver sbattuto gli occhi un paio di volte, fu vinta dalla stanchezza e si addormentò.

 

Hyakuhei si sedette sul letto accanto a lei, per guardarla respirare. “Non ci vorrà molto Kyoko ... vedrai realizzato il tuo desiderio. Non sarai mai più sola." Con un residuo di potere, si trasformò per un attimo in un corpo umano e la coprì dolcemente col lenzuolo. Poi si chinò su di lei e le baciò gentilmente la tempia, prima di scomparire.

*****

"Ci ucciderà tutti se non ci sarà più la pizza!" Kamui aveva una presa salda su un'estremità della scatola della pizza mentre Shinbe e Kotaro avevano una presa mortale dall'altra parte. Kamui lasciò la presa non appena la porta si aprì, poi rise quando Shinbe e Kotaro posarono lentamente la scatola di fronte alla sedia di Toya come se l'avessero protetta per lui.

Quando Toya non se ne andò come faceva normalmente, Kyou alzò lo sguardo dal suo laptop e guardò Toya prendere posto al tavolo ... il posto sbagliato. Inarcò un sopracciglio scuro quando Shinbe e Kotaro si strinsero nelle spalle e aprirono la scatola della pizza di Toya iniziando a divorarla. Toya non li guardò nemmeno.

"Toya." lo chiamò Kyou, spaventandosi molto quando Toya non lo riconobbe.

Chiudendo il portatile, afferrò la spalla di Toya e iniziò a scuoterlo, ma Toya sussultò, guardandolo come se uscisse da uno stato di shock. Kyou si chiese in silenzio se Toya avesse incontrato un altro demone che era in agguato vicino alla casa. Attizzò i suoi sensi invadendo l'aura di suo fratello ma non sentì alcun accenno di contatto con i demoni ... invece trovò qualcosa di più inquietante.

"È successo qualcosa?" chiese Kyou, percependo il rapido battito del sangue di Toya proprio sotto la sua pelle.

Toya annuì ... poi spaventò a morte tutti quelli che erano al tavolo quando le sue labbra si sollevarono in un sorriso. Toya non sorrideva mai. "Penso che dobbiamo andare a scuola domani."

"Qundi, rivuoi indietro la tua pizza?" Shinbe lasciò cadere il pezzo da cui aveva appena dato un morso e poi diede uno schiaffo alla mano di Kotaro, facendogli ricadere anche il pezzo rubato nella scatola. Lo fece scivolare lentamente sul tavolo finché non fu di fronte a Toya.

"Avresti potuto semplicemente lottare contro di noi invece di spaventarci con quel sorriso inquietante." si lamentò Kotaro.

"Non credo che stesse scherzando." disse Shinbe mentre fissava i suoi occhi color ametista in quelli dorati e in quel momento spalancati di Toya. Si appoggiò allo schienale della sedia ora che tutti stavano prestando attenzione. Vedendo lo sguardo stordito negli occhi di Toya, sospirò. "E perché dovremmo unirci all'improvviso ai mostri del liceo Hormones Are Us?"

"Perché la ragazza che si è appena trasferita dall'altra parte della strada inizia da lì domani." Il respiro di Toya era un po’ strozzato, ora che aveva finalmente parlato.

Quando diverse sedie si allontanarono dal tavolo, Kyou sbatté i palmi sul piano del tavolo con un tonfo sordo. "Sedersi! Giù!" Era come premere il pulsante di pausa sulla TV e poi tornare indietro molto lentamente. Una volta che tutti ebbero obbedito, si voltò di nuovo verso Toya. "Dicci di cosa stai parlando."

"È sola ... è lei." Toya si strofinò la tempia, anche se sapeva che i guardiani non avevano mai il mal di testa. “Kyoko ... Stava parlando con la brocca sopra il camino. È così che so che domani inizierà la scuola. "

"Com'è lei?" chiese Kamui, con lo stesso sguardo sognante che aveva visto negli occhi di Toya solo un momento prima.

"Non le ho parlato.” ammise Toya, poi le sue spalle si abbassarono di un centimetro. "Non potevo, ma era vestita come in quei collegi."

"Possiamo scoprire dove è stata tutto questo tempo, se i suoi documenti sono già stati trasferiti alla scuola locale." aggiunse Kotaro.

"Facile!" Kamui afferrò senza paura il laptop di Kyou. Conosceva una backdoor nel database del sistema scolastico perché controllava regolarmente tutte le scuole circostanti alla ricerca di notizie su chiunque potesse avere la stessa età di Kyoko o Tama.

"Sei sicuro che sia lei?" chiese Kyou a Toya, sporgendosi in avanti sulla sedia.

“E’ impossibile non riconoscerla. Kyoko è la copia sputata della statua della fanciulla ... ma in carne e ossa. " Toya chiuse gli occhi, godendo del fatto che fino a quel momento era stato l'unico ad averla vista. Se avesse attinto alla parte nascosta in lui che veniva da Tadamichi ... allora avrebbe anche potuto ricordare che sapore aveva. Se gli altri guardiani avessero saputo il suo segreto, sarebbero stati gelosi. "Occhi verde smeraldo, capelli ramati ma sembrava fragile ... come se fosse ancora una bambina."

"To dirò… - concordò Kamui, mentre i suoi occhi si spalancavano sullo schermo. - I suoi dati indicano che ha vissuto in un collegio femminile nel bel mezzo del nulla da quando aveva tre anni. Kyoko Hogo, 17 anni. Tutte le informazioni sono qui e ho anche il suo programma di lezioni per domani." Si accigliò pensieroso: "Ma non vedo nulla di un fratello che abbia freqientato la scuola con lei".

Toya scosse la testa. "Speravamo che fossero da qualche parte al sicuro insieme, ma Tama non è mai stata con lei. È completamente sola laggiù. Ricordami ancora perché non possiamo semplicemente dirle chi siamo. " Conosceva già la risposta, lo stava solo tormentando per divertimento.

Kamui alzò lo sguardo dal portatile, rispondendo alla sua domanda. “Lo abbiamo concordato assieme. Chiunque sano di mente chiamerebbe semplicemente la polizia se gli dicessimo chi siamo veramente. È un’ umana ... e non ricorda nulla della sua essenza di sacerdotessa. Dobbiamo andarci piano."

Shinbe intervenne: “Inoltre, l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno sono i federali che vengono a ficcare il naso in giro perché i poliziotti ci stanno indagando per aver perseguitato la ragazza della porta accanto. E se i demoni scoprono che la sacerdotessa è tornata, probabilmente creeranno un bel po’ di guai che da soli riporteranno i federali nell'area. Sarà già abbastanza pericoloso riuscire a vederla a scuola domani."

"Inoltre, se solo ci alzassimo e le dicessimo che i demoni le sono venuti dietro all'età di tre anni e lei ci crede ... allora probabilmente si incolperebbe per l'uccisione della sua famiglia.” aggiunse Kotaro: un motivo più che plausibile.

Toya lanciò un'occhiataccia agli altri guardiani, ancora una volta non soddisfatto delle loro risposte. "Ci hai pensato troppo, vero?"

"Cosa ti aspetti? Abbiamo avuto quindici anni per rispondere a questa domanda." Kamui rivolse a Toya un sorriso di scuse.

"Shinbe, penso che dovresti andare a controllare le barriere dei demoni che circondano la casa." Kyou fece un cenno a Shinbe, e improvvisamente c'erano solo quattro di loro nella stanza.

"Dannazione, se n'è andato così in fretta che ho sentito una brezza." Kotaro si strofinò le braccia come se la corrente lo avesse raffreddato.

Le dita di Kamui volarono sulla tastiera mentre parlava: "Siamo stati registrati da anni come se avessimo studiato a casa come privatisti. Ma da domani, passeremo a frequentare la scuola pubblica, l’ultimo anno del liceo esattamente, così potremo diplomarci come dei normali adolescenti.”

"Oh, questo non allarmerà la polizia! - disse Kotaro sarcastico - Cinque fratelli che iniziano nella stessa classe, allo stesso tempo. Anche se gli insegnanti ci passano sopra, saremo comunque sulla bocca di tutti gli studenti. Inoltre, non sappiamo nulla di come si comportano dei veri umani.”

"Ci proveremo!" Kamui gli lanciò uno sguardo torvo. “Comunque, abbi fiducia in me. Organizzerò il nostro programma di studi in modo che solo uno di noi a turno frequenterà le lezioni con Kyoko. Ho aggiornato i nostri registri scolastici ogni anno sin dall'asilo, in modo da avere la sua stessa età, qualora fosse mai tornata.”

"Solo per curiosità,- sorrise Kotaro - ma cosa sarebbe successo se la sacerdotessa fosse tornata all'età di dieci anni?"

"Lasciami in pace! - Kamui gli lanciò un'occhiataccia - O ti farò avere una pagella con tutti due!”

Cambiando completamente argomento, Kyou osservò: "Se ho ragione, i demoni non sono riusciti a localizzarla perché il collegio si trovava su un terreno sacro ... lo stesso motivo per cui non siamo riusciti a trovarla noi. Fino ad ora, i demoni si sono sparpagliati causando solo caos qua e là. Ma ora, sentiranno il suo profumo e uno ad uno torneranno."

Il suo tono di voce era così freddo che risucchiò tutto il calore dalla stanza. "E solo perché non abbiamo trovato alcun segno di Hyakuhei in questo mondo non significa che non sia qui".

"Sappiamo che è qui!" ringhiò Toya, sentendo il suo odio divampare e poi immediatamente lenirsi. “Siamo venuti in questo mondo per stare con lei e proteggerla. Non dovrebbe essere laggiù da sola nemmeno per un minuto. "

“Siamo tutti d'accordo con te, Toya ... ma devi ricordarti che è innocente. Ecco perché diventeremo i suoi nuovi migliori amici.” lo informò Kyou.

"Come ci riusciremo?" Toya scattò.

"La tua mamma non ti ha mai insegnato a fare amicizia?" Kamui sorrise, ma i suoi occhi si spalancarono, quando Toya si alzò rapidamente.

Toya notò Kamui sussultare e alzò un sopracciglio scuro. "Vado solo a vedere cosa sta facendo Shinbe per stare fuori così a lungo."

*****

Shinbe confermò che le sue barriere anti-demone non erano state alterate, sebbene fosse preoccupato per il fatto che i demoni non fossero il loro unico problema. Il fatto che Hyakuhei avesse sfondato la barriera attorno al Cuore del Tempo la diceva lunga sul pericolo che stava correndo la sacerdotessa. Certo, le barriere l'avrebbero aiutata a nasconderla e impedire ai demoni più deboli di oltrepassare il confine, ma non sarebbe stato sufficiente per fermare Hyakuhei, se fosse uscito dal suo nascondiglio.

Una cosa che sapeva di Hyakuhei era che il signore dei demoni era paziente ... abbastanza paziente da fingere di essere morto negli ultimi quindici anni. I demoni che i guardiani avevano catturato mentre seguivano l’odore di Kyoko erano stati uccisi. Ma ora che la sacerdotessa era qui ... non si sapeva cosa sarebbe strisciato fuori dal legno. Avrebbe bisogno di una protezione migliore.

Quando notò che una delle luci al piano di sopra si era accesa, Shinbe scalò rapidamente le pareti esterne incapace di trattenersi. Era come se la sua stessa anima fosse attratta da lei. I suoi occhi color ametista brillarono, mentre guardava dalla finestra e la scorgeva in piedi nell'enorme bagno. Toya aveva ragione ... lui l'avrebbe riconosciuta al primo sguardo.

Guardò i suoi movimenti aggraziati mentre si allungava nella doccia per testare la temperatura dell'acqua. Cercò di voltarsi dall'altra parte, ma quando lei iniziò a sbottonarsi la camicia non resistette ... rimase a guardarla, paralizzato.

"Quindi è così che sarebbe la statua della fanciulla senza vestiti…" sussurrò Shinbe, poi iniziò a salire più in alto in modo da poter vedere più di lei che dalla vita in su. Improvvisamente perse la presa sul muro quando un braccio lo strinse dietro al collo facendolo piombare a terra.

Toya grugnì, quando colpì il terreno sulla schiena, ma quando Shinbe atterrò su di lui fu anche peggio. "Togliti di dosso!" ringhiò.

"Lasciami andare il collo e lo farò!" sibilò Shinbe, dando una gomitata nel fianco.

Toya spinse via Shinbe e si alzò rapidamente in piedi. "Dovevi controllare le barriere dei demoni, non ..." Indicò la finestra, "... sei un pervertito, lo sai?"

"Volevo solo vederla." Shinbe lanciò un’occhiata alla finestra, ma il ringhio pericoloso di Toya lo fermò.

"Penso che tu abbia visto abbastanza." Gli occhi dorati di Toya turbinavano di argento vivo.

Shinbe voleva protestare, per capire a Toya che non aveva ancora visto tutto, ma poi pensò che era meglio non provocarlo troppo. "Bene, domani a scuola posso sempre dare una sbirciatina nello spogliatoio delle ragazze." Questo gli valse uno schiaffo sulla testa, ma si limitò a ridacchiare.

"Andiamo, abbiamo una riunione a cui partecipare." Toya tornò verso casa, loro spingendo Shinbe davanti a sé per tutto il tragitto.

Tutta l’allegria sparì dal volto di Shinbe mentre raccontava al gruppo le sue paure per la debolezza della barriera. "So che abbiamo ucciso molti demoni che infestano la zona in sua attesa, ma a volte mi chiedo se non abbiamo dimenticato il vero problema." "Faremo i turni per sorvegliarla stasera." L'ordine di Kyou fece scoppiare una violenta discussione su chi sarebbe andato per primo a fare la guardia, e vinse Kyou.

 

Nella sua forma d'ombra, Hyakuhei si appoggiò alla parete più lontana della stessa stanza dove i guardiani stavano discutendo. Stava a malapena prestando attenzione ai suoi nipoti mentre la sua mente era rivolta alla casa dove dormiva la ragazza in questione. Pensava che fosse triste che ancora non avessero il coraggio di chiamarla per nome e si chiese se non fosse il senso di colpa a trattenerli.